Approfondimenti e curiosità
Molte volte mi viene chiesto se le emorroidi siano ereditarie.
Nel senso stretto del termine la risposta è no, però esisterebbe una predisposizione legata ad una mutazione genetica polifattoriale e non ad una trasmissione cromosomica.
Si sa comunque che soggetti con familiari che soffrono o hanno sofferto di emorroidi hanno un rischio raddoppiato o triplicato di soffrire di emorroidi a loro volta.
Già Marziale, nei suoi (Epigrammi (VII,71) scriveva:
"Ficosa est uxor, ficosus et ipse maritus, filia ficosa est et gener atque nepos, nec dispensator nec vilicus ulcere turpi nec rigidus fossor, sed nec arator eget.5 Cum sint ficosi pariter iuvenesque senesque,Res mira est, ficos non habet unus ager"
ossia
"La moglie ha le emorroidi, così anche il marito, la figlia, il genero, il nipote; neanche l'intendente, il castaldo, l'infaticabile zappatore e l'aratore sono immuni da tale vile malattia. Dato che giovani e vecchi sono parimenti pieni di grappoli di emorroidi, c'è da meravigliarsi che solo il campo non abbia fichi"
Oltre al fattore ereditario di volta in volta è stato anche invocato:
- fattore razziale: anche se considerato, non sembra essere però fondamentale come fattore predisponente. Infatti, pur essendo più frequente in certe popolazioni, ebrea, egiziana, turca e anglosassone, e più rara in quelle nere asiatiche, sembra che le abitudini alimentari e di vita diverse siano la vera causa della diversa distribuzione tra i popoli.
- fattore di genere: non è considerato con certezza predisponente. Infatti, pur essendoci delle statistiche che riportano una leggera predominanza nel sesso maschile, sembra che la diversa attività lavorativa e le remore morali nel sottoporsi a visita siano le vere responsabili delle differenze riscontrate in tal senso.
- l’età: è una patologia che si presenta più frequentemente dopo i 50 anni, anche se già prima dei 30 questi soggetti iniziano ad accusare i primi sintomi. Si tratta quindi di una patologia che evolve nel tempo. Comunque il 50 % delle emorroidi compare in una fascia di età compresa fra i 40 e i 60 anni.
l'aspetto costituzionale: di debolezza vascolare e lassità connettivale non esistono prove che ci sia una significativa differenza di associazione di questa patologia con altre, quali l’abbassamento viscerale, il varicocele e le varici degli arti inferiori, che potrebbero riconoscere la stessa genesi. - l'aspetto endocrino-genitale: anche questo sembra avere una certa responsabilità. Le donne in fase mestruale e durante la gravidanza presentano un aumento della congestione del piccolo bacino e un rilassamento connettivale. Dopo il parto si ha sempre un aggravamento della patologia emorroidaria, maggiore dopo il travaglio del parto in cui le spinte si rendono responsabili di una stasi venosa maggiore, ma che si è visto essere presente anche dopo il parto cesareo. La contraccezione ormonale è responsabile di un aggravamento della sintomatologia emorroidaria e delle sue complicanze.
- le abitudini alimentari: sono tra i fattori predisponenti maggiori e giustificherebbe anche la diversa distribuzione geografica della patologia emorroidaria. Lo scarso apporto di fibre e scorie vegetali è associato a stipsi e feci di consistenza aumentata. Questo renderebbe necessario un ponzamento (la spinta per evacuare) eccessivo con sforzo e difficoltà nel passaggio del bolo fecale, inversione di flusso venoso a livello dei plessi venosi emorroidari e formazione di emorroidi.
A questo va aggiunta la fibrosi del canale anale e l’aumento del tono dello sfintere anale interno che, non sufficientemente sollecitato dal passaggio di un bolo fecale, risponderebbe con una contrazione maggiore. Secondo alcuni autorevoli autori (Lord) questo è un fattore importante e l’aumento di fibre nella dieta è da solo in grado di ridurre la sintomatologia e il sanguinamento emorroidario. Alcool e spezie invece non sembrano da soli essere implicati nella genesi delle emorroidi. Possono però scatenarne la riacutizzazione per la diversa composizione chimica delle feci di cui sarebbero responsabili.
L’alterata regolarità delle evacuazioni è quindi un importante fattore predisponente nella patologia emorroidaria.
La stipsi agirebbe secondo più meccanismi: difficoltoso scarico delle emorroidi per la compressione esercitata sui plessi venosi sottomucosi, aumento pressorio durante gli sforzi della defecazione, strozzamento dei peduncoli emorroidari superiori nel punto di passaggio attraverso la parete rettale e trascinamento all’esterno della mucosa anale.
Anche la diarrea può però rendersi responsabile della patologia emorroidaria. In India il 28 % delle emorroidi sintomatiche è associato a dissenteria cronica.
Contrariamente a quanto si pensa le posizioni abituali e certi sport che sarebbero causa di stasi venosa con aumento della pressione idrostatica, non sembra abbiano un ruolo nella predisposizione delle emorroidi.