Patologie trattate

Terapia medica e conservativa delle emorroidi patologiche

Il trattamento medico della patologia emorroidaria ha ampie indicazioni. Quando le manifestazioni della patologia emorroidaria sono discontinue e poco frequenti e quando con il trattamento medico si ottengono risultati rapidi e duraturi è giusto applicare queste condotte terapeutiche. Vanno comunque abbandonate se persistono i sintomi e quando le crisi diventano frequenti.

Dieta e igiene

La scopo di questo trattamento è quello di creare le condizioni per cui si formino feci fisicamente e chimicamente non irritanti.

Va corretto tradizionalmente il regime alimentare con esclusione di spezie e alcool per garantire un corretto funzionamento intestinale. È bene correggere, se presenti, i disturbi di evacuazione (la stipsi) con accorgimenti possibilmente naturali a base di fibre; ma va corretta anche la diarrea che abbiamo visto essere associata alla patologia emorroidaria.

Va poi garantita l'igiene locale con saponi neutri e semicupi tiepidi che riducono l'eccessivo tono sfinteriale e possono alleviare il dolore da spasmo anale. Nella fase acuta della patologia emorroidaria è poi utile evitare l'uso della carta igienica ruvida, che può essere sostituita con cotone idrofilo eventualmente  imbevuto da olio di mandorle.

Vanno infine modificate certe abitudini di vita come l'eccessiva sedentarietà, il fumo e certe attività sportive (motociclismo, ciclismo, equitazione) in favore di altre (nuoto).

Farmaci per via orale

Costituiscono il trattamento di fondo della patologia emorroidaria e da sempre terreno di prova della terapia empirica e della fitoterapia il cui principio attivo è rappresentato perlopiù dalla vitamina P (flavonoide e rutoside).

Questa è contenuta soprattutto nell'estratto di castagna d'India P, di ippocastano, di ananas, di hamamelis, di cipress ma la tollerabilità digestiva non è sempre perfetta. Attualmente esistono farmaci contenenti vitamina P e rutina ad effetto protettivo dei capillari ed escina ad effetto anti-edema, e diosmina-espiridina che migliora la microcircolazione e riduce la liberazione dei mediatori dell'infiammazione.

Assunti cronicamente sono in grado di prevenire le riacutizzazioni e ridurre la durata e intensità delle crisi emorroidarie. Durante le crisi dolorose la dose deve essere elevata al doppio o triplo della dose abituale per un breve periodo (5-7 giorni).

 

Farmaci per via locale

Gli antiemorroidari locali sono molto utili per trattare una complicanza, placare un dolore, sedare una reazione infiammatoria e lubrificare il canale anale. Alcuni prodotti a base di bismuto e titanio agiscono da protettori della mucosa. Altri sono farmaci che riducono lo spasmo muscolare. Altri ancora sono antinfiammatori locali derivati dall'idrocortisone. Quando ne esiste l'indicazione è possibile utilizzare antisettici e anticoagulanti.

Infine anche il 5-ASA è stato utilizzato con risultati discreti nell'attacco emorroidario sfruttandone l'effetto antinfiammatorio. L'uso di antibiotici locali è invece del tutto inutile e anzi spesso dannoso per i possibili effetti di sensibilizzazione allergica e favorenti la crescita di funghi e germi resistenti.

 

  

 

 

 

 

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