Come va trattata la ragade anale?
Come dicevamo la ragade anale deve essere riconosciuta tempestivamente per poter essere curata e trattata con una terapia conservativa e quindi medica. I risultati sono però spesso modesti e poco duraturi. Si deve comunque intervenire regolarizzando l’alvo con una dieta ricca di scorie, vanno eseguiti dei semicupi tiepidi che favoriscano la riduzione dello spasmo. Possono essere applicate pomate a base di calcioantagonisti che agiscono sullo spasmo muscolare e di lidocaina che funge da analgesico.
In alcuni casi il dolore è talmente intenso che deve essere praticata una iniezione di anestetico locale per alleviare il dolore e consentire una visita altrimenti impossibile. Qualora la terapia medica e conservativa non dovesse risultare efficace si deve ricorrere alla terapia chirurgica, che consiste nell’asportazione della lesione, comprendendo nella asportazione anche l’emorroide sentinella e la papilla ipertrofica (exeresi sottomucosa sec. Gabriel).
In alcuni casi va anche praticata una minima sfinterotomia se l’ipertono dovesse essere eccessivo. L’ipertono va ovviamente misurato con la manometria anorettale. Personalmente non eseguo mai la sfinterotomia.