Patologie trattate

Ulcerazioni anali di origine eccezionale

Si tratta, come vedremo di un gruppo di patologie ulcerative dalle caratteristiche etiopatogenetiche particolari e la cui diagnosi deve essere fatta considerando il profilo psicologico dell’individuo, la sua condizione socio-economica di vita, l’effettuazione di viaggi, l’assunzione di farmaci e lo stile di vita sessuale.

Ulcerazioni traumatiche

I traumi stradali o gli incidenti sul lavoro sono responsabili di lesioni profonde per impalamento. Lesioni rettali possono invece essere causati in corso di misurazione della temperatura rettale e durante l’uso di canule per l’attuazione di clisteri. Esiste poi la possibilità di creare lesioni del margine anale con la manovra digitale di rottura di  fecalomi o di aiuto alla defecazione. Inoltre la sodomia, per violenza o consenziente ma malfatta, può accompagnarsi a lesioni anali, in cui potremo osservare un’area violacea di ematoma. In questo caso dovremo tenere presenti le implicazioni medico-legali e la possibilità di una malattia sessualmente trasmissibile.

Patomimia anale

E’ una lesione autoprovocata da pazienti dalla personalità  di tipo psicotico o nevrotico con componente costante di tipo masochista all’insaputa di medici e familiari, il ché la distingue dalla simulazione. La localizzazione cutanea rappresenta il 40% delle patomimie, ma la sede anale di queste non ha ancora una spiegazione. La diagnosi è molto difficile: possiamo ricordare il dato di una comparsa improvvisa, l’esistenza di ulcerazioni a bordi netti, ben delimitati, l’assenza di ogni fenomeno generale e un dolore meno intenso del previsto. L’istologia è semplice presentando solo una necrosi cellulare superficiale. Bisogna evitare di rivelare al paziente che lo si è scoperto per evitare pericolose reazioni psicotiche. 

Amebiasi perianale

 Non esistono statistiche sull’amebiasi cutanea e meno ancora sulla localizzazione perianale, che sarebbe la più frequente. La contaminazione avviene a partire da una amebiasi colica per grattamento o per contatto con del materiale infetto o in corso di rapporto sessuale. Si tratta di una ulcerazione vegetante a bordi scostati e infiammati, molto dolorosa e in cui è possibile ritrovare l’entameba istolitica. Questa può essere  individuata anche con l’immunofluorescenza direttta del siero. Il trattamento consiste nella disinfezione locale e il metronidazolo.

Le ulcerazioni da streptococco B-Emolitico

Si tratta di ulcerazioni multiple ricoperte da una secrezione purulenta contenente streptococchi B-emolitici su fondo eritematoso e doloroso. Interessa soprattutto i bambini ma può colpire anche l’adulto. Il trattamento di scelta è la penicillina o l’eritromicina.

Il pioderma gangrenoso

E’ riscontrabile soprattutto in corso di RCU (4,4%) e Morbo di Crohn (1,8%). Inizialmente si presenta con un nodulo infiammatorio, pustoloso, che si ulcera per dare una lesione ad estensione centrifuga. La localizzazione anale è comunque eccezionale. L’origine è sconosciuta.

L’Istiocitosi X

Se ne riconoscono normalmente tre forme: forma acuta o Malattia di Lettere-Siwe : più frequente nel bambino prima dei due anni, si presenta con lesioni cutanee-mucose che danno ulcerazioni su un granuloma flogosato; forma subacuta o malattia di Hand-Schuller Christian: anch’esso più frequente nel bambino è caratterizzato dalla classica associazione diabete insipido-esoftalmo-lacune ossee; forma cronica  o granuloma eosinofilo : rappresenta i 2/3 delle lesioni Langerhansiane, interessa il giovane adulto e l’adolescente e il granuloma peri-orifiziale è molto raro. Quelle delle istiocitosi sono ulcerazioni poco profonde, margino-canalari e dolorose. La diagnosi è istologica con dimostrazione delle cellule di Langerhans. Il trattamento può richiedere l’exeresi chirurgica della lesione ma esiste una buona risposta alla chemioterapia locale (cariolinina).

La tubercolosi anale

Dopo aver vissuto una fase di riduzione l’incidenza di questa malattia sta vivendo attualmente una nuova recrudescenza legata anche al ruolo del virus HIV. La localizzazione anale è rara e se ne riconoscono varie forme cliniche: fistolosa, lupoide, miliare con necrosi e ulcerazioni multiple, ipertrofica verrucosa, simile alla condilomatosi acuminata, ulcerosa. La localizzazione anale accompagna una TBC polmonare solo nel 0,008% dei casi, mentre uno studio di Jakubowski sulla TBC addominale ha dimostrato localizzazioni anali della malattia nel 19,7% dei casi. Questo fa discutere sul ruolo del bacillo bovino ingerito con il latte contaminato. La lesione si presenta come un’ulcerazione unica, arrotondata, rosa pallido, dai bordi irregolari, scollati, che secerne un materiale muco-purulento. Esiste inoltre adenopatia inguinale e reazione alla tubercolina positiva.

 

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