Perineografia
Attualmente l'esame più richiesto nello studio del pavimento pelvico qualora siano presenti in contemporanea sintomi uro-ginecologici e proctologici. Si tratta di un esame simile alla defecografia ma in questo caso l'opacizzazione comprende il retto, l'ano, la cavità vaginale e la vescica.
Come avviene l'esame
Dopo aver informato del paziente su cosa verrà fatto si introducono in ampolla rettale (attraverso l'ano) 200 ml di solfato di bario (BaSO4); all'interno della cavità vaginale si introducono 20 ml della stessa sostanza e nella vescica vengono introdotti 200 ml di acido iotalmico al 60%).
L'importanza di questo esame è dovuta al fatto che possono essere valutati nello stesso tempo retto, vagina e vescica, con visualizzazione simultanea di organi diversi ma spesso coinvolti contemporaneamente nello stesso disordine perineale con sintomi sfumati e a volte confusi. Abitualmente si utilizzano come linee di riferimento le linee bi-ischiatica sul piano frontale e pubococcigea sul piano sagittale.
Altre misurazioni di riferimento sono l'angolo compreso tra l'asse centrale del retto e quello del canale anale e quello, meno noto , compreso tra l'asse centrale del retto e la linea orizzontale pubococcigea.
Una misurazione con parametri di riferimento meno rigidi è quella del diametro trasverso massimo durante l'evacuazione.
Questa varia da 0,8 a 2 cm anche se l'espulsione di boli fecali di diametro superiore può avvenire senza difficoltà, grazie alla notevole capacità di adattamento del canale anale. Quando questo si trova in condizione di riposo il diametro trasverso non supera i 0,5 cm, le pliche appaiono sottili e regolari e le pareti collabite.
In fine il tempo necessario per lo svuotamento del retto varia da 3 a 54 secondi.
Nonostante si tratti di un esame non doloroso il paziente lo vive con disagio per l'imbarazzo che comporta il vuotamento dell'ampolla rettale e della vescica in situazioni di scarsa riservatezza.
Sono anche poche le sedi ospedaliere, pubbliche e private, che lo eseguono.